giovedì 27 settembre 2012

Velkomin til Íslands

Siete sotto un banano stracarico di frutti, e l'aria, caldissima e umida, è impregnata di profumi inebrianti...vi sentite nel paradiso terrestre... vi girate e oh! appena dietro gli ananas sta nevischiando!! Non vi preoccupate, siete pur sempre in un Eden, in questo caso l'Edengróðurhús di Hveragerði, Islanda, una serra immensa stracolma di frutti tropicali e verdure mediterranee.
Laguna blu (Google images)
E una vacanza non è tale se non siete immersi languidamente in tiepide (anche bollenti) acque termali...solo che dal collo in su il vento incessante vi scapiglia, congelandovi le orecchie e la punta del naso, sono le sei di sera ed è buio da tre ore... Un viaggio in Islanda non ha niente di banale, specialmente se fatto in ottobre.
Ci vuole coraggio a degustare una tipica cena islandese, a cominciare dall'hakral, (lo squisito squalo putrefatto) per proseguire con il surmatur, frattaglie di balena o foca conservate nel latte acido (assaggiati entrambi, sono sprezzante del pericolo, si sa!); ci vuole un po' di incoscienza a guadare (a piedi!!) fossetti turbolenti o distendersi a pancia in giù su un lastrone lavico per guardare, dallo strapiombo, le mille sfumature di blu e verde di un laghetto di origine vulcanica.
Reykjavik (google images)
Alle quasi giornaliere scossettine di terremoto alla fine ci si abitua, figuriamoci se non lo si fa ai repentini cambiamenti meteorologici.
Ad una cosa però ancora non mi sono abituata: a quanto mi manca l'Islanda.

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