Siete sotto un banano stracarico di frutti, e l'aria, caldissima e umida, è impregnata di profumi inebrianti...vi sentite nel paradiso terrestre... vi girate e oh! appena dietro gli ananas sta nevischiando!! Non vi preoccupate, siete pur sempre in un Eden, in questo caso l'Eden
gróðurhús di Hveragerði, Islanda, una serra immensa stracolma di frutti tropicali e verdure mediterranee.
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Laguna blu (Google images) |
E una vacanza non è tale se non siete immersi languidamente in tiepide (anche bollenti) acque termali...solo che dal collo in su il vento incessante vi scapiglia, congelandovi le orecchie e la punta del naso, sono le sei di sera ed è buio da tre ore... Un viaggio in Islanda non ha niente di banale, specialmente se fatto in ottobre.
Ci vuole coraggio a degustare una tipica cena islandese, a cominciare dall'hakral, (lo squisito squalo putrefatto) per proseguire con il surmatur, frattaglie di balena o foca conservate nel latte acido (assaggiati entrambi, sono sprezzante del pericolo, si sa!); ci vuole un po' di incoscienza a guadare (a piedi!!) fossetti turbolenti o distendersi a pancia in giù su un lastrone lavico per guardare, dallo strapiombo, le mille sfumature di blu e verde di un laghetto di origine vulcanica.
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Reykjavik (google images) |
Alle quasi giornaliere scossettine di terremoto alla fine ci si abitua, figuriamoci se non lo si fa ai repentini cambiamenti meteorologici.
Ad una cosa però ancora non mi sono abituata: a quanto mi manca l'Islanda.
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