mercoledì 3 settembre 2014

La mia creatura

Sono una madre snaturata, lo so.
Innanzi tutto non ho figli e non ho mai avuto l'istinto materno. Ma non è una giustificazione, eh!
Da bambina avevo due pappagallini e se non fosse stato per le cure che aveva  il mio babbo per loro sarebbero morti in men che non si dica. Son cresciuta e ho cominciato a comprare vasi di felci che son riuscita a far seccare inesorabilmente, giacinti già germogliati, rigogliosi nei banchi del mercato e che, giunti nelle mie amorevoli mani, son deperiti senza neanche l'accenno di una misera fioritura, orchidee garantite immortali come novelle Highlander che hanno tirato le cuoia dopo poche ore dall'incauto acquisto, piante grasse che sono miseramente inaridite mentre sognavano con rimpianto il deserto del Mojave.
Ma il mio blog no. La mia creaturina non la voglio far avvizzire.
Quel che era cominciato come un blog di avventure di una wedding planner (professione ahimè, mai decollata) si è pian piano trasformato in qualcosa di totalmente diverso, un diario che parla di me, del mio lavoro (che ha a che fare, a volte, con i matrimoni) e del posto magico dove lo svolgo, il mio lavoro. Un lavoro bellissimo, che a volte sembra (o forse lo è?) "cucito" su di me, un lavoro che amo e che impegna tantissimo; così tanto che, a volte, trascuro la mia opera d'arte.
Ma il mio blog lo sa. Sa che a volte sono così stanca che mi è difficile anche il solo pensiero di accendere il pc. Sa che a volte son così stufa di tutte le cose che vanno al contrario che è meglio dormirci su, piuttosto che scriverle. Sa che mettere nero su bianco le impressioni di un evento può portarti seriamente ad una denuncia per diffamazione...e quindi aspetta paziente, silente, quieto, come ogni amico dovrebbe essere. Attende indulgente che io sia pronta per ricominciare ad accudirlo. Senza chiedere nulla.
Son tornata, L'Arcobaleno!